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  • 5 DIC

The Five Elements con Alessandro Quarta

Teatro Sociale di Bergamo

Terra Aria Acqua Fuoco Etere

Alessandro Quarta porta la sua musica nei cinque elementi, li trasforma e li fa suoi, porta la quintessenza della natura in concerto, nella meraviglia dell’unione tra musica e natura, così che anche l’arte possa prendersi cura del nostro mondo.

I Cinque Elementi è il nuovo progetto di Alessandro Quarta, accompagnato da Giuseppe Magagnino al pianoforte e da un ensemble. È musica senza confini spazio-temporali, senza limiti di genere o di stili. Il processo creativo del musicista salentino è un succedersi di visioni dove le note si sostituiscono alle parole.
Immagina Terra come una dama la cui voce, valzer malinconico in un solo del violino, è quella di una vecchia signora che porta sulle spalle milioni
di anni.
Segue Acqua, nata da un’immagine legata a un luogo molto caro al musicista: “porta d’Oriente più importante del Mediterraneo, Otranto è la città d’Italia più ad est, la prima che vede sorgere il sole e dove alle cinque del mattino senti il profumo del mare e vedi un cielo tinto di rosso, verso Oriente… Acqua inizia sulle note di un tema medio orientale ai violoncelli. Tutto nasce nel deserto d’Africa da una goccia d’acqua che prima di diventare mare è un torrente poi un fiume infine un mare in tempesta, meraviglioso. Poi, come un rewind, il nastro si riavvolge per fare ritorno alle
origini…”.
Aria, elemento apparentemente invisibile, è respiro, vento, uragano. Tre accordi, tre motivi: mi minore, sol maggiore, si maggiore. Riconosciamo lo stile “seicentesco” di una scrittura densa, complessa: una fuga a tre voci, progressioni alla maniera di Vivaldi…
Fuoco inizia con un tango cubano. È il fuoco dell’eros che alimenta la vita, la sessualità. È il momento più travolgente dell’intera opera. Il tango cubano diventa poi un valzer sempre più vorticoso, parossistico, infuocato che al suo culmine fa letteralmente esplodere il pubblico in un’ovazione incontenibile.
E poi Etere, pezzo conclusivo che fa pensare ad una landa algida. Evoca pace, tranquillità, ma la quiete dura solo un attimo e la musica riprende quota fino al termine dell’opera.

Nella fisica aristotelica, i primi costituenti della Terra erano i quattro Elementi: Aria, Terra, Fuoco, Acqua; e lo erano anche per molte culture in tutto il mondo; a
questi se ne aggiungeva un quinto: l’Etere o Quintessenza, elemento puro assimilabile allo Spirito, in grado di insufflare la vita, ovvero, “la forza vitale
conservatrice del ricordo delle forme”, sostanza dell’Anima Mundi.
La scienza misterica presente dietro alla teoria degli Elementi considera l’uomo come parte della natura, ecco perché gli Elementi sarebbero fuori, ma anche dentro di noi, e tra tutte le forme d’arte la musica è sicuramente quella che ha il rapporto più stretto con la natura e con la scienza in generale. Il solo fatto di essere “aria”, di esistere come emissione d’onde sonore e di essere impalpabile materia fatta solo di frequenze e di timbri, la rende difficilmente classificabile.
La musica, e soprattutto il canto, suo primo e naturale strumento, è stata concepita proprio come emulazione dei suoni della natura e usata per cerimonie propiziatorie e di celebrazione degli eventi naturali. Con la musica si festeggiava la fine dell’inverno e il ritorno del sole così come si auspicava il buon raccolto e la buona caccia. Si usò poi sempre la musica come strumento di preghiera agli Dei che, personificazioni della natura stessa, si chiamavano Cerere o Cibele oppure Gea, la primigenia dea della terra.
Alessandro Quarta porta la sua musica nei cinque elementi, li trasforma e li fa suoi, preceduti da un Prologo – La Creazione; porta la quintessenza
della natura in concerto, nella meraviglia dell’unione tra musica e natura, così che anche l’arte possa prendersi cura del nostro mondo.

L’Acqua ha detto: Fluisci, non ristagnare. La vita è movimento costante, non si ferma.
Il Fuoco ha detto: Trasformati, non rimanere immobile. La vita è un incendio, un crepitio costante.
L’Aria ha detto: Liberati, sciogliti, staccati da tutto ciò che ti impedisce di essere e volare libero. La vita è un sospiro, un respiro, un momento.
La Terra ha detto: Sollevati, eleva i tuoi rami e fiorisci. La vita contiene il mistero di ogni seme e l’antica saggezza di tutte le foreste.
Etere, attraverso il cuore, ha detto: Apriti, espanditi e ama. Ama tutto ciò che la tua infinita anima abbraccia. La vita, se non contiene e non è contenuta nell’amore, non è vita.

Date
  • 5 DIC ore 20:30
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